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Libri di Gianluca Garelli

Sogni di spiriti immondi. Storia e critica della ragione onirica

di Gianluca Garelli

editore: Einaudi

pagine: 472

Che mai accadrebbe se - grazie agli strumenti della fantasia e alle illusioni della parola - portassimo alle estreme conseguen
27,00

La questione della bellezza. Dialettica e storia di un'idea filosofica

di Gianluca Garelli

editore: Einaudi

pagine: 196

Dalla poesia epica e lirica della Grecia arcaica a Platone, da Kant a Hegel, dal materialismo dialettico a Adorno, le varie forme che la dialettica del bello ha assunto nel corso del pensiero occidentale sembrano disegnare una costellazione che continua a sollecitare chi la contempla, anche in prospettiva non strettamente filosofica. Pensiamo ai gesti provocatori di molta arte contemporanea, o al nostro controverso rapporto con l'idea di "natura"; ma anche a mentalità e ideologie che sembrano oggi pervadere ogni aspetto del mondo globalizzato, costruendo le identità simboliche collettive e insinuandosi negli individui in modo da plasmarne in profondità le menti e i corpi. Senza rinunciare a riflettere sulla bellezza, la filosofia deve ponderare con cautela le definizioni rassicuranti che di essa produce la razionalità strumentale. Pensare l'esperienza del bello in modo dialettico richiede di soffermarsi sulle pieghe e sulle incertezze della tradizione, per riconoscervi l'inquieta coappartenenza di bellezza e libertà.
22,00

Lo spirito in figura. Il tema dell'estetico nella «Fenomenologia dello spirito» di Hegel

di Gianluca Garelli

editore: Il mulino

pagine: 247

Intesa da Hegel come forma di pensiero non scientifico e contrapposta in quanto tale al concetto, la rappresentazione è destinata a oscillare, senza posa, tra l'elemento sensibile e quello universale. Il libro indaga le diverse funzioni della nozione di rappresentazione nella «Fenomenologia dello spirito» di Hegel. Nonostante le sue ambiguità, e anzi proprio in forza di queste, il capolavoro hegeliano costituisce un'opera unica nella filosofia moderna, anzitutto in quanto straordinario repertorio di figure: vale a dire, appunto, di rappresentazioni che esigono di essere levate dall'universalità del pensare, ma insieme si rivelano necessarie al cammino ascensionale del concetto, e resistono così in vario modo alla pretesa di un'assoluta negazione del sensibile. Al residuo estetico spetta così, nella prospettiva hegeliana del 1807, un ruolo indispensabile: nella sua dimensione intermedia fra il singolare e l'universale, esso infatti tiene aperto lo spazio della comunicazione intersoggettiva, che è insieme condizione di possibilità e scopo della dialettica.
23,00

Il cosmo dell'ingiustizia. O cosmos tes adiachias. Fine della teologia e fini della responsabilità

di Gianluca Garelli

editore: Il Nuovo Melangolo

pagine: 198

La parola responsabilità sembra conoscere oggi una straordinaria (e un po' sospetta) fortuna, a quasi un secolo da Weber e grazie ad autori come Jonas e Apel. Si tratta tuttavia di fare i conti, da una parte, con la povertà semantica con cui essa ricorre a buon mercato nel linguaggio politico e dei media; dall'altra, con la pretesa di definirne una volta per tutte presunti "usi legittimi", in una sorta di delirio di analisi che nasconde una non meno scoraggiante vuotezza di senso. Sottraendo la nozione di responsabilità all'ambito della cosiddetta "etica applicata", questo libro cerca di ricostruire alcune fasi di una vicenda che si rivela paradossalmente legata, piuttosto, al destino dell'estetica moderna.
18,00
17,00

Lineamenti di storia dell'estetica. La filosofia dell'arte da Kant al XXI secolo

editore: Il mulino

pagine: 290

Il volume ricostruisce la vicenda storica dell'estetica moderna a partire dalla sua origine come "filosofia dell'arte", dal pensiero tardosettecentesco fino ai più recenti sviluppi in ambito analitico e continentale. Grazie al costante confronto che vi viene stabilito fra l'estetica e le altre scienze (umane e naturali), gli autori si propongono anche di ripensare le questioni cruciali della disciplina: la determinazione dell'oggetto estetico, la definizione del bello al di là dei confini dell'arte, il rapporto tra percezione e rappresentazione artistica e così via. Si tratta dunque di uno strumento di studio rivolto non soltanto agli studenti dei corsi di laurea che prevedono l'insegnamento dell'estetica, ma anche a chiunque voglia confrontarsi con i diversi modi in cui la modernità ha pensato in termini filosofici il fenomeno dell'arte.
21,00

Lettura della Critica della ragion pura di Kant

editore: UTET Università

pagine: 328

18,00

Storia dell'estetica moderna e contemporanea

editore: Il mulino

pagine: 444

32,00

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